L’Italia riceve dal RASFF comunicazioni di richiamo alimentare che riguardano diversi articoli. Molte di queste potrebbero essere evitate.
Il RASFF (Rapid Alert System for Food and Feed) è il sistema di allarme rapido per la notificazione di un rischio diretto o indiretto per la salute umana dovuto ad alimenti o mangimi.
Il sistema raccoglie e pubblica in tempi brevi le notifiche e allarmi relativi a rischi per la salute, specificando il paese notificante, il tipo e le ragioni dell’allarme, il paese di origine del prodotto.
L’attività di allerta prevede il ritiro e il richiamo dei prodotti pericolosi per la salute umana, animale e l’ambiente.
In Italia, nel corso del 2020 sono state 283 le segnalazioni che hanno portato al richiamo di prodotto, con un’impennata nel mese di dicembre nel quale si sono verificate 100 richieste.
Il richiamo dei prodotti è stato reso necessario soprattutto per:
- soia non dichiarata in crema biologica di mais, riso e tapioca dall’Austria;
- additivo alimentare (gluconato di potassio) etichettato erroneamente come gluconato di magnesio, dalla Cina, confezionato in Italia;
- presenza di antibiotici (beta lattamici) in formaggi a latte crudo provenienti dalla Spagna;
- mercurio in pesce spada scongelato sottovuoto proveniente dalla Spagna;
- salmonella in prodotti da masticare per cani dalla Germania.
Altri casi a rischio meno elevato hanno riguardato:
- allergeni non dichiarati in barrette di cioccolato con ripieno di rum provenienti dalla Romania (glutine, arachidi e uova);
- escherichia coli in cozze (Mytilus galloprovincialis) refrigerate, dalla Spagna;
- sostanza non autorizzata (ossido di etilene) in semi di sesamo nero dall’India;
- salmonella in quarti di pollo dalla Polonia;
- presenza di inibitori batterici in latte crudo austriaco;
- contenuto troppo elevato di solfiti in canocchie (Squilla mantis) congelate, provenienti dalla Spagna.
Non sono entrati in Italia, perché già respinti alla frontiera, i prodotti che segnalavano:
- sostanza non autorizzata (ossido di etilene) in barrette di mandorle biologiche e barrette di mirtillo rosso dal Canada, attraverso i Paesi Bassi;
- presenza di Clostridio solfito-riduttore in budello di pecora dall’Iran;
- sostanza non autorizzata (ossido di etilene) in semi di sesamo mondati, utilizzati in prodotti da forno congelati dall’Italia;
- novel food (noci di betel) non autorizzato, dal Myanmar;
- migrazione di manganese da setacci inox dalla Cina, via Belgio.
Risulta evidente come certi richiami riguardanti l’etichetta possano essere evitati.
Errori di traduzione, allergeni o sostanze non dichiarate sono frutto di una produzione dell’artwork ancora manuale, svolta senza seguire un workflow, con l’intervento di numerose persone tutte scollegate fra loro che magari interagiscono con la messaggistica, il telefono, le email o addirittura con i post it.
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